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Giada

Giada

GIADA

Il nome “giada” deriva dallo spagnolo ( pedra de ijada), ossia “ pietra dei fianchi” , dato il suo tradizionale potere benefico sui lombi e sui reni, e risale al tempo della conquista spagnola dell’America centrale, dove questa pietra era molto apprezzata e lavorata finemente.

Nell’antica Cina era una pietra sacra in quanto si credeva che avesse il potere di scacciare gli spiriti maligni. Nella letteratura cinese tradizionale, l’oro e la giada sono spesso menzionati insieme e sono considerati simboli di ricchezza.

Confucio ( 551-479 a.C.) afferma che la giada possiede undici virtù, tra cui la benevolenza ( è dolce e lucida al tatto), la fedeltà ( non irrita mai la pelle) , l’educazione e la sincerità ( un difetto nella giada non si nasconde mai). La cultura confuciana predicava inoltre che un uomo doveva definire i suoi modi e la sua condotta in accordo con le virtù della giada.

La moderna cristalloterapia ritiene che la giada vada portata al collo come ciondolo per riequilibrare le emozioni e favorire il rapporto con gli altri.